IRACE DEL CAPO
Anche se a prima vista potrebbero sembrare dei roditori, in realtà la linea di discendenza evolutiva li vede parenti molto più stretti di elefanti e dugonghi.
L’Irace del Capo (Procavia capensis) o Dassie, come viene chiamato in Sudafrica, è un frequente abitante di deserti, savane e fynbos, termine che indica le formazioni arbustive paragonabili alla macchia mediterranea, presenti lungo le coste sudafricane.
Unico rappresentante vivente degli iraci, insieme ad altre 3 specie, è solito vivere in colonie numerose dove i maschi dominanti restano di vedetta per avvistare potenziali predatori nelle vicinanze. In presenza del richiamo d’allarme tutti gli individui fuggono all’interno delle tane ricavate tra le rocce, entrandovi da ingressi con dimensioni appositamente inferiori alla maggior parte dei predatori.
L’abitudine di urinare sulle rocce prossime ai siti delle colonie, crea delle evidenti macchie bianche, dovute alla cristallizzazione del carbonato di calcio presente nelle escrezioni, che rivestono un importante ruolo nella comunicazione visiva all’interno della colonia.
L’accumulo di escrementi, che, a seguito del clima caldo ed asciutto, solidifica in breve tempo, crea dei depositi utilizzati già storicamente dalle tribù indigene come rimedio a convulsioni, attacchi epilettici e scompensi ormonali. Ad oggi tale sostanza viene ancora utilizzata come farmaco e come essenza nella produzione di profumi.